Proverbi 31:25-27 “Forza e dignità sono il suo manto, e lei non teme l’avvenire. Apre la bocca con saggezza, e ha sulla lingua insegnamenti di bontà. Sorveglia l’andamento della sua casa, e non mangia il pane di pigrizia”.

 

1Samuele 25:32-35 “Allora Davide disse ad Abigail: «Sia benedetto il SIGNORE, il Dio d’Israele, che oggi ti ha mandata incontro a me! Sia benedetto il tuo senno, e benedetta sia tu che oggi mi hai impedito di spargere del sangue e di farmi giustizia con le mie mani. Poiché certo, come è vero che vive il SIGNORE, il Dio d’Israele, che mi ha impedito di farti del male, se tu non ti fossi affrettata a venirmi incontro, fra qui e lo spuntar del giorno a Nabal non sarebbe rimasto un solo uomo». Davide quindi ricevette dalle mani di lei quello che gli aveva portato e le disse: «Risali in pace a casa tua; vedi, io ho dato ascolto alla tua voce e ho avuto riguardo per te»”.

 

La storia di questa donna Abigail, è molto interessante e istruttiva in quanto dimostra veramente di essere una donna virtuosa, capace di frenare l’ira di Davide e guadagnare il suo rispetto al punto che quando suo marito muore, colpito dal cistico di Dio, Davide la chiede in sposa. Nel passo letto in proverbi ci sono tre cose citate che rispecchiano pienamente il carattere di Abigail, forza e dignità, una bocca saggia e sorvegliante della sua casa.

 

  1. FORZA E DIGNITÀ.

Al verso 23 leggiamo “Quando Abigail ebbe visto Davide, scese in fretta dall’asino e gettandosi con la faccia a terra, si prostrò davanti a lui” , in questo gesto di rispetto verso Davide, Abigail dimostra il contrario di debolezza e indegnità ma tanta forza e nobiltà d’animo. È capace anche di prendersi una colpa che non gli spettava 24 “Poi, gettandosi ai suoi piedi, disse: «Mio signore, la colpa è mia! Permetti che la tua serva parli in tua presenza e tu ascolta le parole della tua serva!”. Impariamo da questa donna come il Signore vuole che sia il nostro comportamento, impariamo la vera sottomissione a Dio, prostrandoci e sottomettendoci volontariamente verso Lui che pur avendo capacità di vita e di morte ha scelto di donarci la vita. Impariamo da questa donna anche la necessità e l’urgenza di conquistare la pace al punto che si prende una colpa non sua per far si che il cuore di Davide possa ammorbidirsi. Quanto è importante a volte non farsi forza delle proprie ragioni al fine di conquistare la serenità e la pace 1Corinzi 6:7 “Certo è già in ogni modo un vostro difetto che abbiate fra voi dei processi. Perché non patite piuttosto qualche torto? Perché non patite piuttosto qualche danno?”.

 

  1. UNA BOCCA SAGGIA.

Le parole che la donna usa riescono a distogliere Davide dall’ira e dalla voglia di vendetta. In primo luogo fa vedere la pochezza dell’uomo che lo ha insultato, infatti ribadisce che il suo stesso nome dichiara quanto esso sia un uomo da nulla e pieno di stoltezza. Ancora lo incalza ricordandogli che la sua presenza in quel momento non era a caso ma il Signore aveva permesso tramite lei di macchiarsi di spargere del sangue vendicandosi con le sue mani 1Samuele 25:26 “Ora dunque, mio signore, com’è vero che vive il SIGNORE e che anche tu vivi, il SIGNORE ti ha impedito di spargere sangue e di farti giustizia con le tue proprie mani. I tuoi nemici e quelli che vogliono fare del male al mio signore siano come Nabal!”. Una donna virtuosa ha un parlare saggio, la donna ricorda a Davide, anche senza volerlo, che fino ad ora nei riguardi di Saul non si era preso la vendetta che aveva a portata di mano ma aveva confidato nell’azione di Dio. Davide comprende e desiste dal fare la sua vendetta. Abigail non aveva solo la capacità di parlare saggiamente, ma accompagnò il suo parlare con dei doni che dimostravano quanto essa era saggia. Impariamo che come figlioli di Dio ci dobbiamo adoperare per la pace Matteo 5:9 “Beati quelli che si adoperano per la pace, perché saranno chiamati figli di Dio”. Impariamo da questa donna virtuosa come il nostro parlare deve essere pieno di saggezza e se intuiamo di esserne mancanti chiediamola al Signore Giacomo 1:5 “Se poi qualcuno di voi manca di saggezza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare, e gli sarà data”. Adoperiamoci per la pace intorno a noi, facendo di tutto e di più affinché  le guerre cessino e gli animi si rasserenino. Proverbi 15:1 “La risposta dolce calma il furore, ma la parola dura eccita l’ira”.

 

  1. SORVEGLIANTE DELLA SUA CASA.

Abigail, quando fu informata da uno dei suoi servi del comportamento del marito, comprese subito che tutta la sua casa era entrata in pericolo a causa della collera di Davide e il pericolo era reale in quanto Davide aveva deciso di vendicarsi in modo esemplare 1Samuele 25:21-22 “Or Davide aveva detto: «Ho dunque protetto invano tutto ciò che costui aveva nel deserto, in modo che nulla è mancato di quanto possiede; ed egli mi ha reso male per bene. Così tratti Dio i nemici di Davide con il massimo rigore! Fra qui e lo spuntar del giorno, di tutto quello che gli appartiene non lascerò in vita un solo uomo»”. Da quel momento Abigail non si diede pace per risolvere l’incombente problema, suo marito avrebbe meritato quella punizione ma il  risultato sarebbe stato catastrofico. Lei amava la sua casa e si sentiva responsabile di tutti i suoi servitori che avrebbero pagato con la loro vita la stoltezza di Nabal suo marito. Sentiamoci responsabili della nostra famiglia materiale ma ancor di più della nostra famigli spirituale, facciamo di tutto per il buon andamento di coloro che ci stanno attorno e che ci devono stare a cuore. La casa, la famiglia, la chiesa sono valori che dobbiamo tenere di conto e fare di tutto per proteggerli.

 

CONCLUSIONE

1Samuele 25:38 “Circa dieci giorni dopo, il SIGNORE colpì Nabal ed egli morì”. La saggezza e l’umiltà di quella donna aveva permesso a Davide di non commettere un errore imperdonabile, Dio però non lascia le cose in sospeso, Dio fa ragione a Davide, dopo dieci giorni Nabal muore colpito dal Signore  Romani 12:19 “Non fate le vostre vendette, miei cari, ma cedete il posto all’ira di Dio; poiché sta scritto: «A me la vendetta; io darò la retribuzione», dice il Signore”. Ricordiamoci che Dio apprezza se siamo capaci di perdonare, anzi ce lo impone Matteo 18:22 “E Gesù a lui: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette”, pertanto confidiamo nel suo amore e preghiamo che chi ci vuole male possa pentirsi del suo errore prima del giudizio di Dio.